Il professore Gianni Buridano è un filosofo di fama internazionale che superata da poco la mezza età, perde la testa per Samantha, la bellissima ragazza delle pulizie che lavora all’università dove lui insegna. Incuranti delle enormi differenze culturali e d’età, Gianni e Samantha hanno deciso di sposarsi in chiesa, nonostante tutta la carriera accademica del professore sia sempre stata improntata a una severa critica sull’influenza della morale cattolica sul pensiero occidentale.
Anche per questa ragione il suo testimone di nozze, l’antropologo Edoardo Pignone, prova fino all’ultimo a convincere il collega a non sposarsi.
Almeno non in chiesa. Ma il testimone non è il solo ad essere contrario a questo matrimonio: qualcun’altra, forse per gelosia, pur di far saltare le nozze si è rivolta alla Maga Cecilia per lanciare contro gli sposi una terribile maledizione.
Così, appena arriva in chiesa lo sposo corre subito in bagno poiché se la sta facendo sotto e come inizia a fare pipì non riesce più a smettere rimanendo vittima del maleficio della Maga Cecilia. Ovviamente nessuno riesce a spiegare il misterioso motivo per cui lo sposo non riesce a smettere di fare pipì, neppure un eminente primario di endocrinologia, fino a quando la figlia del filosofo scopre che dietro quel fatto inspiegabile si nasconde la mano di sua madre.
Più passano i minuti e più la situazione di Gianni diventa critica, poiché rischia di morire per disidratazione. L’unica persona che può salvarlo è la maga stessa che ha fatto l’incantesimo, ma dall’alto della sua razionalità il filosofo si rifiuta di cedere alla più becera superstizione, trovandosi così vittima di un assurdo paradosso: credere alla razionalità e rischiare di morire oppure credere alla stregoneria e salvarsi dalla maledizione?